Libri

Il ciclo di Ariele
Ladro per vocazione

 

Il primo romanzo della saga del ladro Ariele

La storia segue le vicende di un ladro, un uomo dal passato oscuro e tormentato. La sua vita prende una svolta inaspettata quando, nel tentativo di compiere l’ennesimo furto in un convento, si confronta con una comunità religiosa che, nonostante le sue colpe, lo accoglie e lo sfida a riflettere sul proprio passato e sul senso della sua esistenza.
Il romanzo esplora con grande intensità la trasformazione del protagonista, che passa dalla condizione di emarginato a quella di uomo in cerca di redenzione. Attraverso i dialoghi con i monaci e l’interazione con altri personaggi, Ariele inizia un percorso di introspezione che lo porta a scoprire nuove verità su sè stesso e sugli altri. Il contesto storico è quello del ‘600, con una una città che si trova improvvisamente sotto assedio, con le sue strade deserte, le mura fortificate e la tensione palpabile. Il convento, con i suoi silenzi e i suoi riti, diventa un microcosmo dove si confrontano diverse visioni della vita e della fede, un luogo di rifugio ma anche di confronto e crescita.



“La luce tra le mani è un romanzo che parla di colpa, redenzione e speranza. Adriano Francia ci offre una storia avvincente e profonda, capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. Un libro che invita a riflettere sul significato della luce e dell’oscurità, sul potere del perdono e sulla possibilità di cambiare il proprio destino, anche nelle situazioni più disperate”


Alessandria Today – 18 agosto 2024

Nel cuore del XVII secolo, un’epoca di forti contrasti sociali e religiosi, il Piemonte fa da sfondo a una storia di intrighi, violenza e redenzione. La storia riprende le fila del precedente romanzo seguendo le vicende di Ariele, un ex furfante che cerca di lasciarsi alle spalle il suo passato burrascoso. Tuttavia, la tranquillità appena conquistata viene bruscamente interrotta dall’arrivo del Corvo, un personaggio tanto crudele quanto carismatico. Il Corvo, con il suo occhio di vetro – dettaglio che accentua la sua alterità e il suo distacco emotivo – non è semplicemente un antagonista, la sua presenza oscura incombe sulla narrazione, portando con sé un’aura di malvagità e di ineluttabilità. Il suo occhio di vetro, freddo e inespressivo, riflette la sua incapacità di provare empatia e la sua determinazione a perseguire i propri scopi, a qualunque costo. Non è solo un uomo crudele, ma un’incarnazione del male che si annida nel cuore della società, un male che si nutre di potere, corruzione e depravazione. Ma il Corvo è solo una pedina in un gioco molto più grande. Dietro di lui si cela una mente ancora più perversa: un’alta figura ecclesiastica che, protetta dal manto della religione, ordisce trame diaboliche e traffici illeciti all’interno dell’abbazia di Santa Maria del Fiume, un luogo che si rivela un vero e proprio inferno in terra. L’abbazia diventa così uno dei luoghi centrali della narrazione, teatro di torture, abusi e depravazioni.



“Un romanzo che si distingue per la sua capacità di mescolare abilmente thriller storico, introspezione psicologica e critica sociale, offrendo una lettura intensa e memorabile”


Maria Luisa Valletta – Letture.org – gennaio 2025